...copia e incolla #9

dunque, vado su wikipedia, scelgo tre argomenti a caso... tipo astronave Enterprise, bicicletta da pista e ascensore... poi copio ed incollo un po' come viene...

USS Enterprise è il nome dell'astronave (o nave stellare, un immaginario tipo di nave spaziale) della prima serie di Star Trek; il nome Enterprise è stato in seguito utilizzato per varie altre astronavi apparse nell'universo fantascientifico di Star Trek.
Il progetto della bicicletta per pista è solitamente specifico per il suo utilizzo. I telai adatti agli scatti e alle volate sono quanto più leggeri possibile, mentre per quelli pensati per le corse generiche o su distanze più lunghe punta più sull'aerodinamica. I materiali del telaio ricoprono un ampio ventaglio, inclusi l'acciaio (il materiale tradizionale per le biciclette da pista), l'alluminio, la fibra di carbonio o il titanio, con la fibra in carbonio diffusa soprattutto a livello professionistico o elitario. Inoltre la geometria di un telaio da pista è sicuramente una delle prime situazioni in cui si è sentita la necessità di una attrezzatura idonea a trasportare in verticale uomini e materiali è quella delle miniere. Sono dell'inizio del XIX secolo i primi studi per dotare quei primitivi apparecchi di un motore a vapore che sostituisse l'energia umana.
A legare le varie navi stellari chiamate Enterprise non è solo il nome, ma anche il numero di matricola (NCC-1701), con l'eccezione della prima secondo la cronologia di Star Trek (presente nell'ultima serie Star Trek: Enterprise), che ha preso la matricola NX-01. Il significato di tale sigla è Naval Experimental, (la pronuncia inglese della lettera "X" è infatti "ex"). Il vascello è infatti una nave sperimentale in quanto è la prima ad avere motori a curvatura 5. Dal momento che i pistard non possono cambiare marcia durante una corsa essendo il rapporto unico (una sola corona ed un solo pignone), la scelta del rapporto stesso è molto importante. Entrano perciò in gioco due fattori importanti:
  • la regolazione elettronica della velocità: oltre a rendere estremamente dolci le fasi di avvio e fermata della cabina, permettono l'arresto della stessa esattamente in corrispondenza del piano; questa è inoltre una condizione necessaria al soddisfacimento delle ultime norme in materia di sicurezza (fra le maggiori cause di incidente si registrano proprio gli inciampi sugli scalini che si creano fra piano e cabina), e precisamente il raggiungimento di adeguata precisione di fermata e di livellazione al piano, come richiesto dalla norma per l'accessibilità degli ascensori anche ai disabili EN 81-70;
  • l'eliminazione del "vano o locale macchina" mediante lo spostamento di motore, argano e apparecchiature di comando - realizzati in forma molto compatta - all'interno del vano di corsa allo scopo di risparmiare spazio all'interno dell'edificio;
  • la riduzione degli spazi verticali di sicurezza nel vano ascensore, in alto e/o in basso, in modo da ridurre gli ingombri verticali dell'ascensore nell'edificio, specie se preesistente.
Adesso una bella foto che non c'entra niente con quanto scritto fino ad ora...
l'immagine arriva da ffffound

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